Le proteine, le vitamine e i minerali della carne la rendono l’alimento più adatto per una crescita ottimale, sia fisica che cognitiva, del bambino.
La nutrizione nei bambini è di fondamentale importanza per coprire gli elevati fabbisogni legati alla crescita. Soprattutto i primi tre anni di vita sono particolarmente critici per lo sviluppo fisico e mentale. In questo contesto per esempio le proteine svolgono un ruolo chiave per la crescita delle ossa, dei muscoli, lo sviluppo cerebrale, la sintesi degli ormoni e lo sviluppo delle difese immunitarie.
Le proteine animali come quelle della carne sono le migliori per fornire al bambino tutti gli amminoacidi essenziali di cui ha bisogno. Come la lisina, fondamentale per la crescita. Una porzione di carne da 80 grammi riesce a fornire circa 16 grammi di proteine facilmente digeribili ed assimilabili, aiutando la copertura dei fabbisogni in modo semplice ed efficiente. È stato dimostrato che una dieta povera di proteine animali, inferiore al fabbisogno proteico quotidiano, che si aggira intorno a 15 g/die nei bambini di 3-5 anni, riduce le loro “performance cognitive”, valutate secondo lo “score” terman-merrill (Scrimshaw, 1998).
Oltre a proteine di alta qualità, la carne fornisce anche vitamine e minerali essenziali, facilmente assimilabili dall’organismo, che i vegetali da soli non riescono a garantire. Questo perché alcuni nutrienti dei vegetali sono “intrappolati” in una matrice di fibre e fattori anti-nutrizionali che ne rendono difficoltoso l’assorbimento e l’utilizzo. Ecco perché la carne è l’alimento ottimale da cui ottenere prontamente molti dei nutrienti essenziali con una biodisponibilità (la capacità del nostro organismo di assorbire i nutrienti) che non ha eguali. Tra questi troviamo: ferro eme, zinco, vitamina B12, calcio e vitamina D, Omega 3 a catena lunga EPA-DHA e Creatina e taurina.
FERRO EME
La carne, specialmente la carne rossa di manzo, vitello, maiale e agnello, è un’ottima fonte di ferro eme, che è più facilmente assorbibile ed utilizzabile dal nostro organismo rispetto al ferro non eme, per lo più di derivazione vegetale. Infatti, se si dovesse coprire il fabbisogno quotidiano di ferro soltanto utilizzando spinaci crudi se ne dovrebbero mangiare 25 kg al giorno. Il ferro è fondamentale per il corretto funzionamento di tutti gli organi, cervello compreso. Il ferro eme, infatti, serve per la costituzione dell’emoglobina, per il trasporto dell’ossigeno, aumenta la resistenza alle infezioni e permette la respirazione delle cellule. I suoi livelli nel sangue sono stati collegati anche al rendimento scolastico e alle capacità aritmetiche, alla memoria e ai livelli di attenzione e concentrazione. Una sua carenza determina anemia e ridotto sviluppo neuro-cognitivo nel bambino.
ZINCO
Come tutti i minerali della carne, anche lo zinco è più facilmente assorbibile rispetto a quello contenuto nei vegetali, ed è essenziale per il cervello, con importanti ruoli strutturali e funzionali. È un cofattore per più di 200 enzimi che regolano diverse attività metaboliche del corpo, tra cui proteine, DNA e la sintesi di RNA e svolge un ruolo importante nella neurogenesi, cioè la maturazione e la migrazione dei neuroni e la formazione delle sinapsi. Necessario dunque per la crescita, l’apprendimento, la memoria, ma anche per la cicatrizzazione delle ferite, la sensibilità del gusto e dell’olfatto, per potenziare le difese immunitarie e per combattere le infezioni.
VITAMINA B12
La carne contiene tutte le vitamine del gruppo B, ma la vitamina B12 riveste particolare importanza in quanto è completamente assente nei vegetali e si può trovare solo nella carne e negli alimenti di origine animale. Per questo motivo chi segue una dieta esclusivamente vegetale dovrà assumere necessariamente integratori di questa fondamentale vitamina. Questa, infatti, svolge numerose funzioni: interviene nella formazione dei globuli rossi, nella funzione nervosa, nei processi di trasformazione dell’energia e nello sviluppo neuro-cognitivo del bambino. Sono numerosi i casi recenti di bambini svezzati senza carne e solo con vegetali che hanno infatti riportato gravi carenze nutrizionali, tra cui quella di vitamina B12, che ha causato ripercussioni e danni permanenti sullo sviluppo neuro-motorio, con difficoltà nello stare seduti, muscoli ipotonici, apatia, crescita ridotta, demielinizzazione delle cellule nervose, ritardi nello sviluppo mentale e del linguaggio per tutta la vita.
CALCIO E VITAMINA D
L’importante studio EPIC-Oxford mostra che anche la carne è fonte di vitamina D, specialmente nella forma fisiologicamente più utile e cioè in vitamina D3 e calcitriolo. Nei vegetali, come nei funghi irradiati con raggi UV, c’è invece la vitamina D2, di scarso interesse biologico. Sono proprio particolari componenti delle proteine della carne ad aumentare l’utilizzo della vitamina D nell’essere umano, anche quando l’esposizione al sole non è possibile. Nei bambini vegani è drammatico il ritorno del rachitismo, una condizione patologica debellata negli ultimi decenni grazie alla corretta nutrizione permessa da un maggiore benessere, e tornata a causa di diete senza carne imposte ai bambini. Questa malattia porta all’indebolimento e alla deformazione delle ossa, ostacolando la mineralizzazione e la crescita robusta dello scheletro.
OMEGA 3 A CATENA LUNGA EPA-DHA
Insieme alla vitamina B12, alla colina, acido folico, ferro, iodio e zinco, gli omega 3 a catena lunga EPA e DHA sono nutrienti essenziali fondamentali per un corretto sviluppo del cervello e neuro cognitivo del bambino. Anche questi si trovano nella carne e nei prodotti animali, soprattutto nel pesce grasso. Infatti, gli omega 3 presenti nei vegetali sono a catena corta e non hanno le stesse funzioni biologiche degli EPA e DHA, detti appunto “essenziali” perché la conversione da catena corta a catena lunga nel nostro organismo è inefficiente e inferiore al 5%.
CREATINA E TAURINA
Come fa già presagire il nome (Dal greco kréas kréatos ‘carne’), la creatina si trova solo nella carne e nel pesce, mentre la taurina è anche nel latte, sia materno che vaccino, nelle uova e nel pesce. Entrambe sono necessarie allo sviluppo evolutivo del neonato e del bambino. Bassi livelli di queste due sostanze portano inevitabilmente malnutrizione, depressione, debolezza, affaticamento, danni ai nervi, peggioramento del rendimento scolastico, ridotta capacità di memoria, dell’apprendimento e del quoziente intellettivo, gravi disordini nella crescita somatica e cognitiva.
L’importanza della carne e dei prodotti animali per la crescita del bambino è evidente specialmente nei Paesi in via di sviluppo, dove questi alimenti ad alto valore nutrizionale purtroppo non sono disponibili a causa della povertà. In questi Paesi, i bambini vengono sfamati quasi esclusivamente con cereali, verdure, frutta e legumi, causando malnutrizione e arresto della crescita, con bambini di 8 anni che presentano la stessa corporatura di bambini di 4 anni.
A questo proposito, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli alimenti di origine animale sono le migliori fonti per soddisfare pienamente i fabbisogni nutrizionali dei bambini dai 6 ai 23 mesi. Anche le più autorevoli società di nutrizione pediatrica in Italia, SIPPS-SIMP-FIMP-SIMA, hanno riconosciuto l’inadeguatezza delle diete a base di soli vegetali nell’infanzia,a meno che non si ricorra ad uno stretto controllo medico e all’impiego di integratori e cibi fortificati.