Malgrado numerose smentite avvenute nel corso degli anni da parte di scienziati e autorità competenti, il mito della presenza di ormoni e antibiotici nella carne è duro a morire, e come diceva Einstein: “ è più facile scindere un atomo che spezzare un pregiudizio.” Ma vediamo perchè.
La realtà però è ben diversa: gli ormoni in Europa sono vietati da più di 40 anni
Rispetto all’utilizzo di sostanze ad attività ormonale, ad esempio, in Italia vige un assoluto divieto da più di 40 anni e, in tutta Europa, non è consentita l’importazione di carni trattate con ormoni della crescita dal lontano 1988. A conferma del totale rispetto di questo divieto, non è mai stato riscontrato un campione positivo a queste sostanze nelle decine di migliaia di analisi condotte dalle autorità competenti nel corso degli ultimi anni.
Gli antibiotici invece…
In Europa l’uso degli antibiotici è sottoposto a regole molto stringenti; infatti è ammesso l’uso degli antibiotici solo per la cura degli animali e dietro prescrizione medico veterinario, mentre è vietato l’uso per scopi preventivi ( non terapeutici) dal 2006.
Il mito però ha radici profonde: negli anni ‘50, si scoprì per caso un effetto positivo sulla crescita degli animali di bassi dosaggi di antibiotici addizionati ai mangimi, che portò a un utilizzo importante di questi farmaci nell’industria zootecnica.
Da allora però, a dispetto del falso mito diffusissimo ancora oggi, le cose sono molto cambiate e in Europa il consumo di antibiotici ad uso veterinario è sceso costantemente(1) anche grazie a un quadro normativo molto stringente e aggiornato, infatti secondo le rilevazioni ESVAC 2022 in ITALIA la vendita di antibiotici nel periodo 2010- 2021 è calato del -59% , passando da 421,1 a 173,5 mg/pcu.
Nell’ultima revisione della normativa entrata in vigore a gennaio 2022(2), infatti, la comunità europea ha aggiunto alle restrizioni già in vigore anche il divieto di utilizzo di deteminate classi di antibiotici i cui principi attivi sono definite ad alto rischio per l’antibioitoco resistenza.
Inoltre possono essere utilizzati solo antibiotici precedentemente autorizzati dalle Autorità Sanitarie sulla base dell’efficacia, della sicurezza d’uso per gli animali e delle caratteristiche metaboliche, cioè del tempo necessario perché vengano “smaltiti” dall’animale.
Sicura e tracciata
La carne europea e in particolare quella italiana è tra le più sicure al mondo. Grazie alla presenza di oltre 4.500 veterinari pubblici, al sistema della filiera integrata, a strumenti come la ricetta elettronica veterinaria è possibile tracciare interamente la vita degli animali e l’eventuale utilizzo di antibiotici laddove strettamente necessario (con specifica su tipologia, dosaggi, numero di trattamenti ecc.).
2. Regolamento UE 2019/6 del Parlamento Europeo e del Consiglio, (11 dicembre 2018). https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019R0006