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Perché è importante non escludere la carne in gravidanza? 
Nutrizione
23/02/2023
3 min.
Nutrizione

La dieta è un fattore chiave per modificare il rischio di sviluppare malattie croniche o problemi per la salute e deve essere considerata un vero e proprio strumento di prevenzione, ancor più durante alcune delicate fasi della vita, come la gravidanza.  

In gravidanza è molto importante contribuire positivamente alla salute del nascituro adottando uno stile di vita sano, poiché un neonato sano ha maggiori possibilità di rimanere in salute anche in età avanzata.   

Il regime dietetico adottato durante la gravidanza, infatti, può avere implicazioni tanto per la salute della madre quanto per quella del nascituro (1).  

Perché preferire una dieta onnivora? 

Le raccomandazioni nutrizionali invitano le donne in gravidanza a consumare una dieta equilibrata e varia caratterizzata da un’assunzione frequente di verdure, frutta, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, carne e pesce magri, legumi e noci (2).  

Il consumo di carne e di prodotti a base di carne, in generale, fornisce all’organismo umano l’apporto di importanti nutrienti, tra cui proteine, minerali (come il ferro e il calcio) e vitamine (come quelle del gruppo B), la cui assunzione è dunque fondamentale per scongiurare potenziali rischi. Un buon apporto di ferro, ad esempio, è essenziale per prevenire l’anemia che, durante la gravidanza e in particolare nel terzo trimestre, può causare esiti perinatali avversi tra cui travaglio pretermine, rottura prematura delle membrane e aumento della mortalità materna e fetale (1), così come bassi livelli materni di B12 si associano a insulino-resistenza e a cambiamenti nel rapporto del profilo lipidico nel cordone ombelicale (3).  

La preferibilità di una dieta onnivora in gravidanza è testimoniata anche da diversi studi.  
In un articolo pubblicato sul Journal of Perinatology vengono riportate alcune delle principali differenze riscontrate nelle donne incinte che seguono una dieta vegana o onnivora da cui emerge proprio come chi segue un regime alimentare restrittivo come quello vegano presenti sia un peso gestazionale inferiore, sia un maggior rischio di partorire neonati con un peso e/o una lunghezza alla nascita inferiori al peso normale (4), il che potrebbe avere non pochi esiti avversi per la salute futura del nascituro.  

Dieta onnivora: quale preferire?  

Date le evidenze disponibili sui cambiamenti che influenzano la salute delle donne durante la gravidanza, è preferibile seguire una dieta onnivora, sana e adeguata prima, durante e dopo tutta la gestazione.   

La Dieta Mediterranea (DM) è considerata uno dei modelli alimentari che garantisce un migliore apporto di nutrienti: utilizza generose quantità di olio extravergine di oliva (EVO) come principale grasso e prevede un elevato apporto di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, legumi, noci e semi e cereali integrali non lavorati), un corretto apporto di alimenti di origine animale (pesce, carne, uova e prodotti lattiero-caseari, in particolare yogurt e formaggio, ma non burro o panna) e un basso apporto di dolci (5).  

L’aderenza alla DM durante la gravidanza è associata ad una diminuzione del rischio di diabete gestazionale, delle infezioni del tratto urinario, della prematurità nei neonati e del ridotto peso alla nascita; inoltre è stata anche associata a una migliore qualità del sonno e alla prevenzione di sovrappeso e obesità (5).  

In ragione di ciò, le future madri dovrebbero essere incoraggiate a mantenere questo modello di dieta che non rinuncia ai prodotti di origine animale. Inoltre, non dovrebbero dimenticare l’importanza di consultare un esperto in nutrizione, essere seguite regolarmente per la crescita fetale, e per un adeguato aumento di peso gestazionale durante la gravidanza (4).   

1. Giromini, C., & Givens, D. I. (2022). Benefits and Risks Associated with Meat Consumption during Key Life Processes and in Relation to the Risk of Chronic Diseases. Foods, 11(14), 2063. 
2. Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (2019). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione. 
3. Adaikalakoteswari, A., Vatish, M., Lawson, A., Wood, C., Sivakumar, K., McTernan, P. G., ... & Saravanan, P. (2015). Low maternal vitamin B12 status is associated with lower cord blood HDL cholesterol in white Caucasians living in the UK. Nutrients, 7(4), 2401-2414. 
4. Avnon, T., Paz Dubinsky, E., Lavie, I., Ben-Mayor Bashi, T., Anbar, R., & Yogev, Y. (2021). The impact of a vegan diet on pregnancy outcomes. Journal of Perinatology, 41(5), 1129-1133. 
5. Zaragoza-Martí, A., Ruiz-Ródenas, N., Herranz-Chofre, I., Sánchez-SanSegundo, M., Delgado, V. D. L. C. S., & Hurtado-Sánchez, J. A. (2022). Adherence to the Mediterranean Diet in Pregnancy and Its Benefits on Maternal-Fetal Health: A Systematic Review of the Literature. Frontiers in Nutrition, 9. 
A cura di
Redazione
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Proteine animali: le migliori alleate per preservare la salute muscolare in età avanzata
Nutrizione
16/02/2023
4 min.
Nutrizione

Tra le errate convinzioni alimentari diffuse negli ultimi anni vi è sicuramente quella di dover eliminare la carne; tuttavia, il modello della Dieta Mediterranea, noto per essere considerato dai nutrizionisti di tutto il mondo come uno dei migliori in termini di prevenzione delle patologie e di benessere della persona, è un modello basato sul consumo equilibrato di tutte le categorie alimentari.

L’esclusione della carne dalla propria dieta, infatti, può influire negativamente sull’assunzione proteica, funzionale per la salute muscolare, poiché le proteine di alta qualità, caratteristiche degli alimenti di origine animale, sono fondamentali per il mantenimento della salute dei muscoli, soprattutto in età avanzata quando aumenta il rischio di sviluppare sarcopenia (1).

Sarcopenia: che cos’è?

La sarcopenia è un disturbo progressivo e generalizzato della muscolatura scheletrica associato a una maggiore probabilità di esiti avversi, tra cui cadute, fratture, disabilità fisica e mortalità (2). È una condizione debilitante e associata all’avanzamento dell’età, caratterizzata dalla perdita di massa e forza muscolare (3). Si stima che il 30% degli ultrasessantenni e il 50% degli ultraottantenni siano affetti da sarcopenia. Inoltre, poiché si prevede che la popolazione over 85 raddoppierà nei prossimi tre decenni, la sarcopenia sarà un significativo problema di salute pubblica (1). Tra i principali fattori di rischio modificabili per la sarcopenia emerge soprattutto un inadeguato apporto proteico poiché le proteine forniscono gli aminoacidi essenziali per la sintesi proteica muscolare e quindi, come anticipato, per il corretto mantenimento della massa muscolare (3).

Un’adeguata assunzione proteica per supportare la salute muscolare

Le proteine vegetali e animali non sono uguali: differiscono per qualità (cioè per il loro profilo amminoacidico) e biodisponibilità (ovvero per la loro digeribilità).
Le proteine provenienti da fonti animali, nello specifico, sono definite di alta qualità per la presenza di tutti e nove gli amminoacidi essenziali in quantità elevate e per la maggiore biodisponibilità di questi ultimi. Le proteine vegetali, invece, sono caratterizzate da una quantità spesso molto bassa o dall’assenza di uno o più amminoacidi essenziali e questi sono anche meno biodisponibili (per la conformazione della proteina, per la presenza di composti chelanti e per la presenza di fibre dietetiche che limitano la digeribilità proteica) (1).
Alle differenze intrinseche tra le proteine è importante associare anche la ridotta funzionalità gastro-intestinale che sopraggiunge con l’età.
Quest’ultima, infatti, porta a una fisiologica riduzione dell’assorbimento degli amminoacidi e, dunque, optare solo per proteine di per sé metabolizzate con più difficoltà, come quelle vegetali, potrebbe portare a un declino accelerato della massa muscolare.

I cambiamenti legati all’età nella digestione delle proteine, combinati con la risposta dell’organismo a seguito dell’assunzione di fonti proteiche diverse, implicano differenze importanti nella progettazione di piani alimentari personalizzati per adulti più giovani e più anziani (1).
I prodotti animali sono ricchi di nutrienti e sono anche importanti fonti alimentari di calcio, noto per essere protettivo per la salute muscoloscheletrica e pertanto richiesto dal corpo in quantità superiori con l’avanzamento dell’età.
L’importanza della prevenzione per la salute muscolare non inizia solo con la senilità, ma è importante considerarla lungo tutto l’arco della vita (ad esempio, adottando già dalla giovane età uno stile di vita sano e attivo) con aumentata attenzione a partire dai 60 anni.

Proteine della carne e consigli pratici per l’alimentazione quotidiana dei soggetti più fragili

Considerando la diminuzione dell’efficienza dei processi di assorbimento e metabolici che si verifica con l’avanzare dell’età, al fine di soddisfare i fabbisogni nutrizionali e prevenire sarcopenia e/o malnutrizione, è importante aumentare gli apporti proteici: l’obiettivo nutrizionale per la prevenzione a partire dai 60 anni suggerisce l’assunzione di 1,1 grammi di proteine per ogni chilogrammo di peso corporeo tutti i giorni. In caso di stress o effettiva malnutrizione, compatibilmente con la funzionalità renale, l’apporto proteico può essere ulteriormente aumentato arrivando a 1,5-2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

Nella scelta delle proteine da assumere è preferibile privilegiare quelle ad alto valore biologico, proprio come quelle presenti nella carne e, più in generale, negli alimenti di origine animale. Questi alimenti garantiscono non solo un corretto apporto proteico, quanto anche migliori apporti di vitamine essenziali per l’età geriatrica, come le vitamine del gruppo B e la vitamina D.
Altri micronutrienti importanti che con l’età vengono meno sono sicuramente i minerali, tra cui in primis il calcio. La perdita di calcio, infatti, è comune in età avanzata e anche in questo caso il ricorso ad alimenti di origine animale è una valida strategia per integrare naturalmente con la sola alimentazione questo prezioso elemento (5).

D’altro canto, una dieta ricca in alimenti vegetali è associata a un miglioramento della salute cardiovascolare; Pertanto, nella pianificazione alimentare dei più fragili (ma non solo) emerge l’importanza di saper combinare il meglio delle soluzioni animali e vegetali capaci di supportare la salute, tra cui anche e soprattutto quella muscolare (6).

1. Reid-McCann, R. J., Brennan, S. F., McKinley, M. C., & McEvoy, C. T. (2022). The effect of animal versus plant protein on muscle mass, muscle strength, physical performance and sarcopenia in adults: protocol for a systematic review. Systematic Reviews, 11(1), 1-9.
2. Cruz-Jentoft, A. J., Bahat, G., Bauer, J., Boirie, Y., Bruyère, O., Cederholm, T., ... & Zamboni, M. (2019). Sarcopenia: revised European consensus on definition and diagnosis. Age and ageing, 48(1), 16-31.
3. Veronese, N., Demurtas, J., Soysal, P., Smith, L., Torbahn, G., Schoene, D., ... & Maggi, S. (2019). Sarcopenia and health-related outcomes: an umbrella review of observational studies. European Geriatric Medicine, 10(6), 853-862.
4. Paddon-Jones D, Rasmussen BB. (2009) Dietary protein recommendations and the prevention of sarcopenia. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 12(1):86–90
5. CREA. (2018). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione.
6.Leroy, F., Beal, T., Gregorini, P., McAuliffe, G. A., & Van Vliet, S. (2022). Nutritionism in a food policy context: the case of ‘animal protein’. Animal Production Science, 62(8), 712-720.
A cura di
Nutrimi