In tutto il mondo, le alternative vegetali al latte vaccino come quelle a base di soia, mandorla e avena sono sempre più richieste, tanto che il mercato dei “latti vegetali” è stato valutato 14 miliardi di dollari nel 2019 e prevede una crescita di circa 8% l’anno tra il 2019 e il 2029 (1). Questo boom, dipeso forse dallo sviluppo di nuovi regimi alimentari per scelta o necessità, ha consentito di introdurre un alimento simile al latte nelle diete di persone vegane, intolleranti o allergiche, con un valido apporto di nutrienti. Questi ultimi però, non possono essere paragonati a quelli presenti nel latte e, in tal senso, le bevande vegetali prese singolarmente non possono essere definite dei veri e perfetti sostituti del latte vaccino, in quanto a parità di prodotto gli apporti in nutrienti risultano differenti.
Infatti, il latte vaccino pastorizzato intero (100 g) apporta 64 kcal, 3,3 g di proteine, 3,6 g di lipidi, 11 mg di colesterolo e 4,9 g di carboidrati. Inoltre, per quel che riguarda i minerali, 100 g di latte intero contengono 119 mg di calcio, 150 mg di potassio 50 mg di sodio e 0,1 mg in ferro.
Prendendo come esempio l’alternativa vegetale a base di soia, invece,100 g di prodotto, apportano 32 kcal, 2,9 g di proteine, 1,9 g di lipidi, 0 g di colesterolo e 0,8 g di carboidrati, 13 mg di calcio, 120 mg di potassio, 32 mg di sodio e 0,4 mg di ferro (2).
Generalizzando, sebbene le alternative vegetali siano molto diverse tra loro, anche in base al prodotto vegetale di partenza, è possibile affermare che il loro contenuto calorico è inferiore rispetto a quello del latte vaccino. In tal senso le bevande vegetali si configurano come più leggere e adatte a regimi ipocalorici.
Per quel che riguarda i carboidrati, se nel latte il lattosio primeggia, nelle alternative vegetali questo viene sostituito da saccarosio, fruttosio, maltodestrine, succo di mela o sciroppi, il che, nonostante una miglior qualità sensoriale, può portare a ripercussioni negative sull’indice glicemico e dunque sulla qualità nutrizionale.
In termini proteici il latte vaccino mostra un profilo DIASS (Digestibile Indispensable Amino Acid Score, metodo di misurazione che descrive il valore delle fonti proteiche) superiore rispetto alle proteine vegetali.
La composizione lipidica delle bevande vegetali invece risulta nutrizionalmente preferibile in quanto presentano principalmente acidi grassi insaturi e sono prive di colesterolo, a differenza del latte vaccino cui si associano tendenzialmente acidi grassi saturi. Per quel che riguarda i micronutrienti, infine, le differenze non sono facilmente generalizzabili in quanto spesso le bevande vegetali risultano fortificate al fine di ottenere caratteristiche sensoriali e nutrizionali più affini al latte.
A causa di queste differenze, risulta evidente come la maggior parte delle bevande a base vegetale non possa sostituire completamente il latte e che per ottenere una corretta sostituzione nella propria dieta con alternative vegetali è necessaria un’attenta valutazione legata anche all’obiettivo nutrizionale e sensoriale prescelto. È particolarmente importante, infine, valutare attentamente questa sostituzione in età pediatrica, dove la presenza di un piano nutrizionale adeguato alle esigenze di un organismo in crescita è imprescindibile.
- Park, Y. W. (2021). The impact of plant-based non-dairy alternative milk on the dairy industry. Food Science of Animal Resources, 41(1), 8.
- Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Tabelle di composizione degli alimenti
- Fructuoso, I., Romão, B., Han, H., Raposo, A., Ariza-Montes, A., Araya-Castillo, L., & Zandonadi, R. P. (2021). An overview on nutritional aspects of plant-based beverages used as substitutes for cow’s milk. Nutrients, 13(8), 2650.